La funzione non neutrale della tecnologia che si ponga a sostegno dello sviluppo umano sembra emergere dalla distinzione mezzi-fini. Cosa questa che nessuno dei componenti delle classi dirigenti è disposto ad ammettere che ciò non venga fatto. Esiste proprio qui l’inganno e il mordersi la coda dei sistemi. Perché manca un altro passaggio che si stenta a vedere: il vincolo mezzi-fini, ovvero della tecnologia che si ponga al servizio dell’uomo è mancante di quella retroazione che veda nella primaria finalità sociale il punto di orientamento della ricerca tecnologica; che, se recuperata, verrebbe a costruire i mezzi per rendere possibile quell’integrazione delle tre dimensioni dello sviluppo umano. Con tale recupero si verrebbe a regolare il mercato. Perché se il mercato non è regolato, l’orizzonte è il prevalere sempre più massiccio della distruttività.
La tecnologia può essere posta al servizio dei fini umani se parte non dai mezzi orientati ai fini, ma dalla prioritaria analisi interiorizzante dei fini, come quelli delineati, per esempio, nelle Costituzioni degli Stati democratici, e con i suoi vincoli costruire i mezzi che vanno a realizzare quei fini.
Fortunato Aprile
Educatore
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