I bisogni socio-relazionali e spirituali che esprimono i valori della persona non sono negoziabili nel solo senso che ciascuno ha il diritto di conservare le proprie visioni, se così decide.
Ma i valori della persona devono poter essere trasdotti su un piano simbolico, impersonati da soggettività astratte (come i personaggi di favole o racconti) per essere fatti oggetto di confronti interpretativi.
E’ qui che la dinamica di un sistema sociale che voglia stimolare l’avvento di una coscienza alta attiva quelle ricche causalità contro-intuitive.
E poiché il mainstream della dottrina economica è composto da persone pensanti è probabile, non certo, che quelle persone possano ridurre – in forza di quella coscienza alta – l’effetto di sofferenza personale, di crisi sociale e ambientale determinate anche dalle proprie azioni.
D’altra parte non v’è speranza se non nel dato che i cambiamenti sociali positivi si hanno solo se essi sono determinati dai cambiamenti personali.
Fortunato Aprile
Educatore
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